Questo il testo dell'Ordine del Giorno che la Lista "Il Tuo Paese Vivo" propone alla votazione del Consiglio Comunale di Salzano, per evidenziare alcune criticità del progetto di legge di iniziativa della Giunta regionale in tema di riorganizzazione delle ULSS, con una particolare sottolineatura delle conseguenze che si potrebbero avere per il nostro territoro, e per una conseguente revisione di tale proposta.
Bozza Ordine del Giorno Azienda Zero
Oggetto: Progetto di Legge n° 23 del 29 giugno 2015 “ Istituzione dell’ente di Governance della Sanità regionale Veneta denominato Azienda per il Governo della Sanità della Regione Veneto – Azienda Zero. Disposizioni per la individuazione dei nuovi ambiti territoriali delle Aziende Ulss”.
Premesso che, il Presidente della Regione del Veneto, ha presentato in data 29 giugno 2015 il progetto di legge n° 23, avente ad oggetto “ Istituzione dell’ente di Governance della Sanità regionale Veneta denominato Azienda per il Governo della Sanità della regione Veneto – Azienda Zero. Disposizioni per la individuazione dei nuovi ambiti territoriali delle Aziende Ulss”;
Preso atto che il progetto di legge, porta ad un cambiamento radicale della gestione della Sanità Veneta e considerate le nuove disposizioni in essa descritte, prevede l’accorpamento delle attuali ventuno Aziende vigenti a sette, individuando ambiti coincidenti con gli attuali confini provinciali.
Atteso che la proposta di legge prevede, tra l’altro, a far data dal 1^ gennaio 2016 la creazione di un’unica ULSS per il territorio della Provincia di Venezia, denominata Azienda ULSS 3 “Serenissima”, con sede a Venezia;
Considerato che l'organizzazione del Sistema Sanitario Regionale dovrebbe fondarsi sui principi dell'universalità, dell'equità e della solidarietà, e che dovrebbe avere come obiettivi il miglioramento del sistema dell'offerta sanitaria pubblica, in direzione dell'integrazione, della qualità, della prossimità e dell'accessibilità;
Esaminato il testo del progetto di legge, pur considerando necessario procedere ad una equa razionalizzazione della spesa sanitaria, attraverso una migliore ed efficiente ri-organizzazione delle aziende ULSS, al fine di offrire al cittadino servizi di eccellenza, si evidenziano alcune criticità in merito:
- La nuova suddivisione delle aziende Ulss non tiene conto dei bacini di utenza, ma si rifà meramente a dei confini ”geografici”, senza il coinvolgimento diretto dei territori.
- L’istituzione del nuovo ente denominato “azienda zero”, la cui finalità sarebbe quella di “ unificare e centralizzare in capo ad un solo soggetto le funzioni di programmazione, di attuazione sanitaria e socio-sanitaria”, comporterebbe la messa in discussione delle attuali prerogative degli enti locali e del consiglio regionale in materia di programmazione dell`attività socio-sanitaria, nonché l’autonomia delle Ulss, direttamente dipendenti dalle disposizioni dell’azienda zero.
- L'abolizione della figura del direttore dei servizi sociali e della funzione territoriale farebbe mancare ai comuni un importante punto di riferimento e confronto e gli enti locali verrebbero a versare dei contributi all’Azienda Ulss riducendo il controllo sull’operato e sui livelli di assistenza erogati ai propri cittadini. La sostituzione di questa figura con un “Coordinatore dei servizi sociali”, e l’attribuzione della funzione dirigenziale del sociale al direttore sanitario, svilisce notevolmente il concetto di integrazione socio-sanitaria, spostando il focus sull'ospedalizzazione, in una società che invece, evolvendosi verso la cronicizzazione di molte patologie necessita di una costante attenzione all'ambito sociale.
- Al momento la situazione finanziaria delle Ulss appare fortemente disomogenea, con una non equa distribuzione dei trasferimenti per alcune Ulss, e importanti deficit di bilancio per altre. La fusione in questo caso potrebbe generare ulteriori criticità, sommandole, invece di risolverle. Riteniamo infatti utile ricordare che:
- a) la nostra ASL 13, è tra quelle in cui la riorganizzazione è stata avviata per tempo tanto da permettere il raggiungimento del pareggio di bilancio già nel 2012 e la chiusura del bilancio 2013 con un attivo di oltre 7 mln di euro, cosa che non è avvenuta in altre ASL del territorio veneziano che secondo il PDL andrebbero a costituire la nuova Azienda “Serenissima”.
- b) che questo risultato è stato ottenuto nonostante lo storico sotto finanziamento che ci vede relegati agli ultimi posti nella ripartizione delle quote pro-capite assegnate.
- c) che una prima riflessione va fatta partendo proprio dai dati di carattere economico, dell’Ulss 13 e delle Ulss alle quali dovrebbe fondersi:
ASL |
BILANCIO 2012 |
BILANCIO 2013 |
BILANCIO 2014 |
ULSS 10 Veneto Orientale |
-6,6 Ml/€ |
-16,9 Ml/€. |
-21,47 Ml/€. |
ULSS 12 Venezia |
-55,1 Ml./€. |
-47,4 Ml/€. |
-68,42 Ml/€. |
ULSS 13 Mirano |
+3,2 Ml/€. |
+7,3 Ml/€. |
+1,3 Ml/€. |
ULSS 14 Chioggia |
-14,2 Ml/€. |
-7,9 Ml/€. |
-10,91 Ml/€. |
- d) che, nell’ipotesi di una nuova azienda sanitaria di scala metropolitana, non si capisce come incida questa sperequazione sui costi e sui finanziamenti delle diverse realtà se non a copertura dei disavanzi derivanti dalle altre ASL della nostra provincia.
Riteniamo pertanto necessario:
- Che le funzioni di programmazione ed attuazione dell’attività socio-sanitaria rimangano prerogativa del consiglio regionale, della giunta e della V commissione, rivedendo quindi il ruolo dell’azienda zero
- Che sia assolutamente indispensabile recuperare, mantenere e incrementare le prassi di consultazione e collaborazione tra Regione, enti locali e cittadini, al fine di garantire una miglior integrazione fra i territori ed il mantenimento di servizi di qualità
- Che sia necessario tutelare l’integrazione fra aspetto sociale e sanitario, soprattutto in una società dove la progressiva cronicizzazione delle patologie ne acuisce le criticità, preservando la figura del direttore del Sociale;
- Che si proponga la nomina o proroga dei 21 Direttori Generali per il tempo necessario a ridefinire il numero ed i confini delle Ulss Venete.
- Che si consideri la necessità di implementare la rete dei trasporti per facilitare i collegamenti e per evitare che la riorganizzazione dei servizi sanitari possa rappresentare una difficoltà per i cittadini e le comunità locali, evitando che nel territorio delle province interessate il servizio sanitario subisca tagli o ridimensionamenti delle prestazioni offerte sospendendo, in attesa della nuova riorganizzazione, l’attuale applicazione delle schede ospedaliere.
26.10.15