La congiuntura politica ed economica del nostro Paese sarà critica ancora per alcuni anni, anche per il nostro Comune. La nuova Amministrazione dovrà proseguire nella gestione oculata delle limitate risorse economiche e umane. Dovrà, come già ora fa, cogliere tutte le opportunità che le leggi e i finanziamenti nazionali ed europei ci offrono. Ma questo non basterà se l’intera comunità di Salzano e Robegano, i cittadini e i gruppi sociali, le Imprese e le Associazioni economiche, non saranno in grado di condividere una nuova modalità di gestione partecipata della cosa pubblica.
Le esperienze di volontariato del nostro territorio sono già una realtà da cui partire. Ma nel concreto dovremo chiederci come i privati cittadini e le imprese del territorio potranno partecipare alla gestione di servizi (la manutenzione dell’area pubblica del proprio quartiere, i servizi scolastici, le iniziative culturali, i servizi sociali), ma anche alla realizzazione di opere pubbliche.
La partecipazione la si può esprimere in tanti modi, con idee, lavoro, finanziamento. Ognuno secondo le proprie possibilità e le proprie capacità: il singolo cittadino, le Associazioni, le Imprese, con forme e procedure tra loro diverse. In alcuni casi sarà necessario definire nuove normative ad hoc.
Se non riscopriamo il senso del bene comune, il sentire come proprio il territorio di tutti, subiremo un impoverimento generale, il degrado del patrimonio, un peggioramento della qualità della vita. Tutto questo senza intaccare i servizi sociali essenziali, specie per le aree deboli, per i quali l’Amministrazione pubblica, statale o comunale che sia, non può sottrarsi ai suoi impegni.
In questo nuovo modello di Amministrazione, se il cittadino ha il dovere di dare il suo contributo, deve avere anche il diritto di partecipare alle scelte, di esprimere il proprio parere. Andranno previste e attuate procedure di partecipazione: consultazioni scritte o via Internet, votazioni in assemblee, ecc. O ancora l’individuazione di persone o gruppi referenti per rioni, o per tematiche, capaci di organizzare sia l’ascolto della popolazione che l’organizzazione di questa nelle pratiche di partecipazione attiva alla gestione della cosa pubblica.